La lettera del nostro Francesco Musumeci, studente, sulle difficoltà che tutti noi stiamo attraversando in questo periodo di didattica da remoto.
È bastata una settimana di esami per capire come il metodo e la piattaforma d’esame adottata dal Politecnico di Torino faccia acqua da tutte le parti.
Alcuni punti, in particolare, mettono in evidenza delle carenze evidenti e che devono essere modificate se questo Ateneo ha intenzione di continuare a essere una istituzione credibile e apprezzata dagli studenti:
- L’esame non prevede alcun metodo di verifica live che metta in connessione lo studente con il docente per qualsiasi dubbio sulle domande poste. Inoltre, non è possibile segnalare eventuali problemi di Respondus. Problemi che, a oggi, sono tutt’altro che rari. È impensabile che in un esame universitario non si possa avere un contatto con il docente, a maggior ragione se la piattaforma che si adotta è piena di bug di sistema.
- I docenti procedono in ordine sparso, privi di una linea comune. Fatto grave, soprattutto in un momento in non ci possiamo permettere di camminare ognuno per la propria strada. Il docente dovrebbe attenersi alle regole provenienti dagli organi centrali competenti, così da evitare disomogeneità nelle prove e nelle valutazioni.
- Fattore umano: lo studente non è carne da macello. Io, tu che mi leggi e tutti i nostri colleghi non siamo un numero di matricola.
È facile accorgersi del completo disinteresse da parte di alcuni professori rispetto alle esigenze e allo stato d’animo degli studenti. Non siamo immuni alla situazione che ci sta travolgendo in questo periodo, così come non lo sono i docenti.
Ma questo non significa rendere la vita impossibile all’ultimo anello della catena universitaria. Perché senza noi studenti l’università, ricordiamocelo, non ha senso di esistere. Pochi lo hanno capito, e le prove di esame presentano difficoltà superiori alla norma, già abbastanza alta. E non è una sensazione, ma un fatto misurabile dato dall’aumento delle penalità nei quiz proposti e dalla riduzione dei tempi nelle prove per “evitare di copiare”.
Per non parlare dei problemi tecnici, come le prove validate a posteriori dopo che gli studenti hanno segnalato problemi tecnici che hanno reso impossibile il corretto funzionamento dell’esame (codici HTML non corretti, bug nella piattaforma e altro).
Gli organi centrali competenti devono impugnare la situazione e smetterla con questo lassez-faire accademico. Perché un’università che si rispetti, come immaginiamo essere il Politecnico di Torino, non può non dimostrare la minima attenzione allo studente e alla didattica. Perché un’università che vuole competere ai primi posti, lo può fare solo con l’aiuto dei suoi studenti e non disinteressandosene limitandosi a ritenerli semplici codici di cifre e lettere di un freddo archivio.
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Da oggi è attivo il servizio segnalazioni di Run Polito. Se studi al Poli e riscontri problemi con la didattica e gli esami a distanza scrivi a segnalazioni@runpolito,it. La tua segnalazione ci servirà anche a fornire all’ateneo un quadro quanto più possibile completo dei disagi che stiamo vivendo in questo periodo.
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Immagine in evidenza: Foto di Free-Photos da Pixabay
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