‘’L’amor che move il sole e le altre stelle’’. Così recita l’ultimo verso del Paradiso della Commedia Dantesca, capolavoro intramontabile della letteratura di tutti i tempi. L’amore muove ogni sincera passione, ogni attività intrapresa, ogni legame, ogni iniziativa. L’amore è ciò che si cela dietro ogni disciplina sportiva e in una atleta come Claudia Pinna, mezzofondista e fondista di San Gavino classe 1977, che di amore verso l’atletica ne ha ancora parecchio, tanto da mettersi tuttora in gioco nonostante il tempo che passa, nonostante i mille cavilli che la corsa causa e nonostante gli impegni lavorativi non certamente facili da conciliare con le sedute di duro allenamento. Tempi di assoluto valore come 2’16’’44 negli 800m, 4’22’’60 nei 1500m, 9’17’’00 nei 3000m, 16’03’’77 nei 5000m, 33’02’’37 nei 10000m, 1h12’44’’ nella mezza maratona, 2h37’14 in maratona, successi di prestigio individuali e in compagnia della storica squadra del Cus Cagliari, convocazioni in nazionale hanno reso Claudia Pinna una delle atlete sarde più forti di sempre, dietro le cui prestazioni si celano una minuziosità non comune nel preparare gli appuntamenti principali della stagione sin dalla adolescenza, oltre che una grande forza di volontà e una sana testardaggine, elementi fondamentali per essere ancora della partita.

«La mia passione per l’atletica è un qualcosa che mi porto avanti da sempre – esordisce nel suo racconto la Pinna – dato che sin da bambina amavo correre in libertà insieme agli altri miei coetanei coi quali mi trovavo a giocare nel mio paese natale, ovvero San Gavino. Precedentemente, per un breve arco temporale, ho praticato anche il basket ma la corsa ha avuto presto la meglio su questa attività e su qualsiasi altro sport. Già dall’età di otto anni presi parte alle mie prime competizioni, senza alcun tipo di allenamento dietro ma solo con tanta voglia di divertirmi e mettermi alla prova, in totale libertà e spensieratezza come è giusto sia per una bambina così piccola. Indubbiamente, l’input che mi ha fatto prendere la decisione importante di praticare tale disciplina con costanza e abnegazione è venuta dal periodo nel quale ho frequentato le scuole medie, circostanza in cui ho trovato dei buoni e attenti insegnanti, elemento da non sottovalutare specialmente di questi tempi. Le mie primissime gare si sono svolte in manifestazioni organizzate dalla associazione ecclesiale cattolica ANSPI, successivamente in competizioni UISP. Il mio primo minimo di partecipazione per i Campionati Italiani della categoria allieve, invece, è stato da me ottenuto sulla distanza degli 800m nel 1993 e quell’anno stesso presi parte ai tricolori di categoria in pista. Fu la mia prima ‘’esperienza importante’’, nonché una occasione di toccare con mano il livello delle mie pari età provenienti da tutto lo Stivale. Quelli sono stati i miei esordi ufficiali nel mondo della atletica agonistica, militavo nella Atletica podistica San Gavino e sin da allora ero seguita dal mio allenatore storico Antonio ‘’Lello’’ Podda – conosciuto all’età di 16 anni grazie ad Elvio Carola – che mi ha accompagnato praticamente per tutte le fasi del mio percorso sportivo. Tra le fasi più importanti del mio percorso risulta essere l’annata del 1994, nella quale realizzai il mio primo ‘’exploit’’ che mi permise di farmi notare a livello nazionale tra le giovani più promettenti. Il 1994 è stato un anno indubbiamente significativo per la sottoscritta e per quella che sarebbe stata la mia carriera agonistica: ottenni, infatti, una insperata e felice vittoria ai Campionati regionali di corsa campestre per la categoria allieve a Chilivani durante i quali vinsi ‘’a sorpresa’’ la gara riservata alla mia categoria, successo che bissai poco dopo a Caserta in occasione dei Campionati Italiani di società di cross, suggellando il tutto con la conquista del mio primo titolo italiano durante i Campionati Italiani Individuali di corsa campestre sempre per ciò che concerne la categoria allieve. Il 1994 è stato per me un anno di grandi gioie, nel quale anche in pista sono riuscita a distinguermi ritagliandomi un ruolo di primo piano grazie alla conquista della medaglia d’argento sui 1500m ai campionati italiani allieve e alla mia prima convocazione in Nazionale in occasione delle Gymnasiadi a Nicosia, evento nel quale era presente anche Sara Palmas, durante cui entrai in finale nella distanza dei 1500m classificandomi al nono posto. A partire dal 1997 sono ufficialmente tesserata con il Cus Cagliari, evento che ha coinciso con il mio trasferimento nel capoluogo sardo per l’iscrizione all’Università. Proprio in quel periodo, in più di una occasione, mi è capitato di condividere varie sedute di allenamento proprio con Sara (Palmas), sotto l’attenta guida dell’esperto Professor Nardino Degortes, di cui il mio tecnico Antonio Podda era allievo».

«Una delle mie stagioni più belle e ricche di soddisfazioni – prosegue Claudia Pinna – è stata quella del 2007, durante la quale ho conquistato la medaglia d’oro nei 5000m e il bronzo sui 10000m ai Campionati Italiani Assoluti su pista a Padova nonché – vera e propria ciliegina sulla torta – la mia prima convocazione nella Nazionale Assoluta in occasione dei Campionati Mondiali di mezza maratona presso Udine. La stagione del 2007, in cui ottenni anche i miei personali sia sui 3000m che sulla mezza maratona, fu indubbiamente proficua e venne preceduta da una ottima preparazione invernale nella quale sono riuscita ad aumentare i carichi di lavoro, fattore che mi ha permesso di presentarmi alle competizioni con una forma decisamente buona. Purtroppo, a causa di una meningite che mi colpì nel periodo autunnale, non ebbi l’opportunità di disputare a fine stagione una maratona e ciò rappresenta un peccato poiché ero dotata di una ottima condizione sino a quel momento. Probabilmente, seppur resti inevitabilmente tutto in una sfera ipotetica, senza quella grave problematica che mi ha costretta a un difficile stop, avrei potuto realizzare il mio primato personale nei 42 chilometri e 195 metri. Allenarmi, nonostante le difficoltà e nonostante io non abbia mai avuto l’opportunità di praticare l’atletica professionalmente, è un qualcosa che non mi è mai stato di peso e ancora oggi, dopo quasi trent’anni di carriera alle spalle, continuo a farlo con divertimento e rigore. A partire dal 2019 ho introdotto degli allenamenti in bicicletta, arrivando a pedalare fino a 100km, e alcune sedute in piscina, fondamentali per il recupero di tutti coloro i quali praticano uno sport quale l’atletica che, inevitabilmente, a lungo andare risulta traumatico. Tutto ciò, proprio nel 2019, mi ha permesso di prendere parte al Campionato Sardo di Triathlon nel quale ho ottenuto il titolo regionale».

«A livello sportivo, e non solo, il 2020 non è stato cerco facile – conclude Claudia Pinna – a causa della pandemia del Corona virus che ha stravolto letteralmente il calendario agonistico. Nonostante ciò non demordo: vivo alla giornata e in base al mio stato di forma vedrò come comportarmi e cosa fare. Eventualmente potrebbe esserci l’opportunità di fare i 5000m durante i Campionati Italiani in pista ad Ottobre. Vedremo con il passare dei giorni e degli allenamenti, insieme al mio tecnico, che decisioni prendere a riguardo, per ora continuo ad allenarmi serenamente cercando di dare continuità a ciò che faccio».

Claudia Pinna, fresca vincitrice del titolo sardo dei 1500m e dei 5000m su pista nel corso dei Campionati Sardi disputati al Campo Coni in quel di Cagliari tra il 31 luglio e il 1° Agosto, è una dimostrazione nitida di quanto la serietà, la puntualità nell’allenarsi possano portare lontano, non solamente per ciò che concerne i riscontri cronometrici, bensì anche in fatto di durata della propria carriera. Una carriera caratterizzata da talento, longevità e sacrificio, esempio per tutti coloro i quali si avvicineranno all’atletica leggera, la regina di tutti gli sport per il suo valore umano intrinseco grazie a cui affrontare meglio le più disparate situazioni che il vivere quotidiano non manca di offrire.
Chi la fa la legga
Mattia Lasio, cagliaritano classe 1995, è un laureato in lettere moderne. Appassionato di sport col sogno di diventare giornalista. Attualmente collabora con l’Unione Sarda. Gestisce il blog sportivo di corse tappe e qualcos’altro e quello di attualità La consuetudine che aspetti. Cura per il blog di Run Polito la rubrica sportiva “Chi la fa la legga”
Segui Run su Facebook
Immagine in evidenza: Foto di Colombo/FIDAL
Run Polito è una associazione non profit che si regge unicamente su donazioni e autofinanziamento