Run Polito è un movimento ed un’associazione: è aggregazione e viaggio. Non è solo un viaggio di crescita all’interno dell’ateneo; non è solo un punto di convergenza di studenti e studentesse, provenienti da tutta Italia e non solo, che vivono il Politecnico oltre la dimensione puramente didattica. È anche costante sguardo sul territorio e incontro con le realtà e le associazioni che lo animano.

Se il viaggio è l’anima del movimento, l’aggregazione è la vera forza della società civile. Cercarsi è un dovere morale se si sogna e si lavora per una società più giusta. Questa consapevolezza ci ha portato ad aprire questi due anni di nuovo coordinamento cercando di conoscere meglio due associazioni molto attive nel torinese e in Piemonte: le associazioni Libera e ACMOS, che ringraziamo di essere intervenute nel nostro congresso. Si tratta di due realtà figlie di una presa di coscienza della società civile che affiorò negli anni ’90 a seguito di eventi di monumentale importanza storica; eventi in grado di segnare la divisione tra un prima e un dopo.

Libera: Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie

La storia di Libera nasce dalle ceneri e dalle macerie delle stragi mafiose del ’92, apice drammatico della guerra tra Stato e Mafia. È l’assunzione di responsabilità di una società che decide di affiancarsi coi suoi strumenti, potentissimi, ai magistrati nella lotta a qualcosa che va ben oltre la criminalità organizzata.  Le mafie, infatti, godono di un elemento che le distingue fondamentalmente da tutte le altre tipologie di criminalità: il consenso. Talvolta convinta ammirazione, talvolta tacito assenso o, ancora, rassegnata assuefazione.

Per questo non bastano le sbarre e le manette per scalfire il loro potere e per questo la lotta di Libera corre su due binari: la lotta alla povertà e l’abbandono da parte delle istituzioni, in primo luogo, e l’educazione.
Il primo dei due non ha bisogno di spiegazioni: non esiste libertà senza diritti e giustizia sociale.
Il concetto di educazione all’antimafia, invece, si pone di affrontare la problematica mafiosa dal punto di vista culturale. La cultura mafiosa pervade tutti gli ambiti della società: la sfida che Libera si pone è quella di proporre una cultura alternativa, basata sulla legalità e sulla partecipazione nella società civile.

In cima ad una collina poco fuori Torino c’è una cascina, bene confiscato alla ‘ndrangheta. Questo posto è in qualche modo emblematico nel rappresentare gli ideali e gli strumenti della lotta civile contro la mafia.
Un tempo la cascina ospitava il Boss Domenico Belfiore, oggi ospita i campi estivi organizzati da Libera e un’installazione dedicata alle vittime innocenti di mafia.
Ciò è possibile grazie alla legge 109, del ’96, che prevede il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. Fu una proposta di legge sostenuta da un milione di firme a portare la discussione in Parlamento. Una proposta di Libera.

ACMOS

ACMOS è un movimento giovanile che nasce nel ribollio sociale che seguì la fine della guerra fredda, col crollo del muro di Berlino e la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Un movimento internazionale di movimenti cerca di ripensare un mondo che sia organizzato non più attraverso la guerra, ma dalla tutela dei diritti e dalla democrazia.
Ognuno di questi movimenti perseguiva queste idee con le sue specificità, con i suoi strumenti. ACMOS lo ha sempre fatto incontrando gli studenti e le studentesse nelle scuole superiori, stimolandoli al dibattito ed alla partecipazione democratica, secondo un’idea orizzontale di educazione reciproca. Inoltre, attraverso progetti di vita comunitaria, cerca di sfidare e ripensare la concezione individualista di vita all’interno della società.

Foto di ACMOS da flickr